La battaglia per la parità tra i sessi non è finita.
Il numero di ottobre di Rolling Stone, edizione americana, appena uscito nelle edicole, si chiude con una succosa e interessante intervista alla giornalista e scrittrice statunitense, di origini spagnole Gloria Steinem.
Da sempre impegnata nell’attivismo femminista, la Steinem ripercorre anche la vicenda del suo aborto illegale, quando aveva 22 anni.
È cresciuta come la figlia di un commesso viaggiatore e hai trascorso la maggior parte della tua vita adulta sulla strada, impegnata nell’attivismo. Covid-19 ti ha messo in clausura?
Gli scrittori sono abbastanza abituati a star seduti , a scrivere, quindi non mi è parso così insolito. Probabilmente è stato ed è più anomalo per chi è abituato ad andare in ufficio tutti i giorni. Non mi è mancato di viaggiare quanto, piuttosto, vedere i miei amici e camminare per le strade di New York. Questo mi manca. Faccio almeno tre o quattro incontri lunghi con Zoom ogni settimana.
Uno dei numeri più famosi di Rolling Stone ha pubblicato i nomi delle donne che hanno abortito. Come sarebbe diversa la sua vita se non avesse avuto accesso a un aborto illegale quando aveva 22 anni?
È molto difficile da immaginare. Prima di trovare un medico
obiettore coscienzioso – disposto a infrangere la legge – ero convinta mi stessi facendo violenza. Nulla di letale, ma qualcosa come buttarsi dalle scale, salire un cavallo e cadere; sai, le cose folli che ti vengono in mente. Sono sicura che avrei potuto avere conseguenze negative per la mia salute.
Gay Talese (giornalista e scrittore americano di origini calabresi, innovatore del giornalismo, ndr) la definì “la bella dell’anno” nel giornalismo. Cosa vorrebbe avergli detto in quel momento?
Sarei dovuta scendere dall’auto e sbattere la porta. Anni e anni dopo, lo incontrai a una cena e gli dissi che avrei reso pubblica la sua affermazione. Lui disse: “Sì, l’ho detto”. Lo rispetto per non averlo negato.
Nel 1972, lei è stata eletta portavoce della National Women’s Political Caucus, praticamente contro il suo volere – perché non accettò l’incarico?
Perché odio parlare in pubblico. Si sceglie di essere scrittore perché non si ama parlare.
Come ha vinto la sua paura di parlare in pubblico?
Non l’ho mai vinta completamente. Ho scoperto da poco che non si muore. Ma devo ancora fare i conti con la perdita di saliva. Non succede anche a lei? Penso che sia una forma comune di nervosismo. Tengo a portata di mano tutte le possibili gocce per la tosse e altre cose da bere. C’è una specie di dentifricio che dovrebbe aiutare, non sono sicura che funzioni, però.
Lei non ha voluto partecipare alla battaglia per l’approvazione di un emendamento che garantisse alle donne parità di diritti secondo la Costituzione nella serie televisiva Mrs. America (serie TV con Cate Blanchett nel ruolo dell’antifemminista), ritenendola “una lotta tra donne” – cosa pensa ci fosse abbia sbagliato?
Gli showrunners sono venuti a trovare me ed Ellie Smeal, l’ex presidente della Notional Organization for Women, e abbiamo detto loro che l’opposizione all’ERA (Equal Rights Amendment) non veniva da altre donne. La stragrande maggioranza delle donne ha sostenuto l’emendamento per la parità dei diritti. Non considereremo mai le donne nostre peggiori avversarie. Sono, piuttosto, gli interessi economici ad esserlo.
C’è qualcosa che avrebbe fatto o che avrebbe potuto fare diversamente?
All’inizio pensavamo: “Quanto può essere difficile”? Non capivamo quale sarebbe stata l’opposizione, quindi non iniziammo abbastanza presto e non abbiamo ci organizzammo a sufficienza Stato per Stato.
L’ERA è ancora necessario oggi?
Sì, assolutamente. Per evitare di dover procedere ogni volta, legge per legge, questione per questione. Abbiamo bisogno di giustizia. Abbiamo il 14° emendamento per l’uguaglianza razziale. Dobbiamo avere l’uguaglianza per sesso.
Lei era solita citare Irina Dunn che diceva: “Una donna ha bisogno di un uomo come un pesce ha bisogno di una bicicletta”. Ci crede ancora?
No, no. Era una battuta. Le persone hanno bisogno di persone, a prescindere dal sesso. Ogni essere ha bisogno di persone.
Quale musica la emoziona di più?
Il passaggio dal ballo di coppia al ballo in discoteca è stato fantastico. Perché in discoteca che non devi seguire. Prima, se eri un eterosessuale che ballava, seguivi la tua guida maschile. All’improvviso si è potuto andare in discoteca e uscire a ballare. Una rivoluzione totale.
Ha detto che il suo funerale “sarà una raccolta di fondi”. Per quale causa?
Il movimento per l’uguaglianza, niente più etichette per sesso. Qualunque forma prenda.