Coronavirus: c’era una volta un pipistrello…

La quarantena non è soltanto il terreno di coltura ideale per esistenzialisti d’occasione, moralisti insospettabili e ciarlatani avvezzi alle miracoloserie. La quarantena concede ampi margini di crescita, in termini di cliccabilità, pure ai virtuosisti del complotto. Persino ai complottisti acerbi. Tra inquietudini, Pornhub, capigliature andanti e jam session sui balconi, è un attimo ritrovarsi su qualche sedicente sito di controinformazione e constatare come la paranoia galoppi libidinosamente, rasentando lo stato di grazia. In questi tempi dalla psicologia arruffata, garantiamo, le ricostruzioni gourmet dell’ultimissimo segmento di storia, spesso sostenute da atteggiamenti pansofici, tumultuano indomite, a scorribande, e i rispettivi seguaci non sono da meno.

Premessa: per il complottista esperto una storia senza complotti è come un organismo invertebrato che inspiegabilmente mantiene una postura eretta. La storia occulta costituisce la spina dorsale della storia apparente o ufficiale. E una cosa grossa, gigantesca, caotica, come una pandemia non può verificarsi per caso. Deve esserci di più. La favola del pipistrello e del salto di specie è mero trastullo per creduloni e poco importa se fior fior di scienziati, in tutto il mondo, la accreditano.

Ebbene, tralasciando i pipistrelloscettici anonimi, per mole di views (oltre tre milioni), ci sembra doveroso occuparci esclusivamente, anche per ragioni di spazio, del blogger Massimo Mazzucco, pipistrelloscettico di spicco e curatore del sito luogocomune.net. Una piattaforma d’informazione alternativa in cui il complottismo spadroneggia e l’altrui prostituzione intellettuale è un assioma non negoziabile. Una piattaforma che appare consegnata, spulciando qua e là, a una visione delle cose mitologica, da teismo primitivo, in cui, per dirla con Popper, “qualunque cosa accade sulla piana di Troia è solo un riflesso dei vari complotti in atto nell’Olimpo”. Con un un’unica differenza: le capricciose divinità omeriche vengono rimpiazzate “da vari uomini e gruppi di potere, sinistri individui sui quali deve ricadere la colpa di aver progettato la grande depressione e tutti i mali di cui soffriamo”.

La tesi di Mazzucco in merito all’epidemia è la seguente: il coronavirus sarebbe stato bioingegnerizzato e a bioingegnerizzarlo sarebbero stati “gli americani”. Quando l’avrebbero fatto? Prima dei Giochi Mondiali Militari tenutisi proprio a Wuhan dal 18 al 27 ottobre. Dove l’avrebbero fatto? Si presume in un laboratorio dell’esercito, nel Maryland, misteriosamente chiuso nell’estate del 2019 per inadempienze sul piano della sicurezza. Perché lo avrebbero fatto? Per dare seguito alla guerra dei dazi o per favorire il fondo d’investimento Bridgewater, che nell’ottobre 2019 ha scommesso sul crollo generalizzato delle principali borse del pianeta entro marzo 2020. Quali “americani” lo avrebbero fatto? Difficile stabilirlo: il deep state, Trump, qualche scienziato pazzo in linea diretta con Wall Street, ecc. Quali sarebbero le prove a sostegno dell’avvenuta bioingegnerizzazione del coronavirus? Uno studio apparso su una rivista scientifica dell’università di Nuova Delhi rimosso a distanza di due giorni dalla pubblicazione. Studio in cui si parlava del virus pandemico con accenni a evidenti tracce di manipolazione genetica.

In sostanza, laddove gli addetti ai lavori, in attesa di conferme definitive, vedono pipistrelli, Mazzucco vede la “manina americana”. E il presupposto implicito, abbastanza sorprendente, su cui si fonda questa sua ipotesi è che la quasi totalità della comunità scientifica mondiale, nel non cogliere il sapiente lavoro bioingegneristico, o si sarebbe distratta oppure non contemplerebbe il concetto di integrità. Con l’eccezione provvisoria dell’università di Nuova Delhi, l’unica complotto-friendly.

Allo stesso modo, Mazzucco non si preoccupa nemmeno di replicare alla fisiologica obiezione autocomplottista (gli Usa non sono stati risparmiati dalla pandemia), perché gli americani che avrebbero ordito lo sterminio di massa, tra gli altri, dei propri connazionali apparterrebbero “a un ristretto gruppo di psicopatici” interessati solo al profitto.

Ah, dimenticavamo. Pure l’Italia, nell’oscuro disegno di Mazzucco, svolge una funzione primaria: l’intensificarsi dei rapporti commerciali con la Cina avrebbe spinto “la manina” yankee a replicare, con finalità punitive, il trattamento “Wuhan” in Lombardia, ma a scoppio ritardato.

In conclusione, per il blogger “il succo della faccenda è che il mainstream non vuole affrontare questo argomento, al massimo lo sfiora con il brivido del peccato”. E aggiunge che l’alternativa “è accettare il virus come se fosse una maledizione divina”. Capito come funziona? Impossibile comprendere questa pandemia senza ricorrere a Dio o ai poteri forti…