Arrecanata di Pasqualino Rossi, la pizza più buona degli ultimi venti anni

Bufala, cioè mozzarella di, provola, peperoni fritti, cubetti di pane croccante, mentuccia. Nulla di che a scriverlo e a leggerlo. In bocca un boato. Fragore, stupore, sapore. È la pizza arrecanata di Pasqualino Rossi ad Alvignano. Chapeau, la pizza più buona degli ultimi venti anni.

Potrebbe anche coprire un orizzonte superiore codesta supremazia, ma limitiamo la linea del tempo alla compiutezza del nostro palato. Non avessimo l’ambizione di distinguerci dai maghi Otelma della comunicazione, del marketing e delle markette enogastronomiche, parleremmo della pizza migliore del secolo.

Tecnicamente si direbbe, e qualcuno ahinoi l’ha detto, che è una pizza equilibrata. Siamo alle solite, la tecnica e il suo angusto glossario occorrono per capire, definire, classificare. Nell’espressione del giudizio critico sono ragioneria appplicata. La partita doppia del gusto, roba per ragionieri dei sapori. L’acqua è una bevanda equilibrata. L’adorata pasta al burro pure regge la livella. Addirittura sarà equilibrato il nulla che è il petto di pollo arrostito. C’è qualche folle al mondo che ha smaniato perché finisse il lockdown e potesse tornare finalmente a deliziarsi di equilibrio a ristorante? Ne dubitiamo.

La pizza arrecanata, sarà anche equilibrata nel contrasti dei sapori e delle consistenze, ma vale il viaggio perché è buona in misura smargiassa. Perché i peperoni sono fritti bene e i cubetti di pane croccante deliziosi nello scricchiolare. Perché la bufala è avvolgente e la menta pungente e la provola è un ricordo. Perché, e arriviamo al cuore, un demone gourmand, non un farmacista col bilancino, vivaddio, presiede alle mani di Pasqualino e a quelle della di lui mamma.

Così la misura degli ingredienti è tale che essi si congiungano, uniscano e agitino come in un amplesso di cui è chiamato a far parte il mangiatore.
Siam sicuri si potrebbe girare un interessante documentario verità, riprendendo le smorfie, le modulazioni delle labbra e delle gote, le ampie manate degli avventori al primo morso della arrecanata.

La pizzeria Élite, invero, è un porto sicuro e vivace per i gastronauti più golosi. Dal crocché farcito con friarielli e salsiccia, alla immancabile pizza nel ruoto, alla lunga teoria di pizze barocche e leccarde, al dolce con crema e ciliegie fresche, è il festival della lussuria pizzara. La fantasia eroticopizzaiola della Rossi Family ne partorisce di nuove a getto continuo. A fare l’elenco delle prelibetazze sfornate negli ultimi anni verrebbe fuori un kamasutra. La declinazione del piacere da ogni posizione a ogni farcitura.

Ai viandanti in coppia consigliamo di amoreggiare prima, giacché dopo i piaceri di Elitè non resta spazio per altro che non sia una chiacchiera tenera sotto le stelle e la bella luce delle suggestive abat jour della piazza di Alvignano.

C’è, a ben vedere, una radice culturale nel lavoro dei Rossi ed è quella della tradizione della cucina di famiglia, popolare, rielaborata senza sublimazioni sterilizzanti o estetizzanti. Permea quest’humus, di cui è parte l’umiltà, il lavoro della cucina e tutte le pizze meglio riuscite (a partire dalla classica nel ruoto alla arrecanata, appunto) sono percettibili espressioni di questo radicamento. “Mi sono ricordato dei peperoni arrecanati di nonna“, infine, denuncia con candida franchezza Pasqualino. Lo sapevamo, gli ha risposto il nostro sorriso.

Covid-19 e il distanziamento (anti)sociale non hanno spento l’entusiasmo e il calore dell’accoglienza di Gianluca e di tutta l’equipe di sala e cucina. A ben vedere l’atmosfera di questa pizzeria ne costituisce la qualità distintiva e il plusvalore che ne determina la primazia.

Pizzeria Elite Pasqualino Rossi
Corso Umberto I, 168
Alvignano – 0823 869092
Prenotazione necessaria post Covid