Covid 19, tre cose utili da sapere sui vaccini

L’evoluzione della pandemia di Covid 19 ha senz’altro arricchito il nostro vocabolario di termini tecnico scientifici, trasformando però le discussioni più pacifiche in un momento di confronto talvolta acceso e iracondo: c’è di mezzo la nostra salute e si fa di tutto per accaparrarsi le informazioni utili da fonti attendibili.
Siamo scettici in senso etimologico. Ci guardiamo intorno dubbiosi, senza per questo essere negazionisti.
Lo scettico, del resto, non ha i preconcetti di chi con posizione apodittica ci mostra la sua verità sul palmo della mano. Chi ha dubbi si interroga, chiede e si confronta in un percorso costruttivo.

Lo scienziato è lo scettico per antonomasia.

Fa, dunque, un certo effetto leggere le critiche mosse dal professore Silvio Garattini, farmacologo noto per il suo rigore scientifico, ai cittadini titubanti sull’introduzione di vaccini innovativi. Cittadini tra cui si annoverano anche studiosi del settore, i quali pongono questioni cui nemmeno i clinical trials più sofisticati possono dar riscontro.

Domande in effetti semplici, relative per esempio ai vaccini a m-RNA elaborati per stimolare una risposta immunitaria contro la Covid – 19 con un un approccio totalmente nuovo e mai testato sull’uomo.

Da un punto di vista meramente scientifico non si può che essere concordi con chi ne giustifica e ne promuove l’utilizzo. È naturale, del resto, condividere l’entusiasmo della scoperta e cioè la conferma del funzionamento in vivo del vaccino a m-RNA.

L’m-RNA è il software della vitaha affermato nel 2018 Stephen Hoge, il presidente di Moderna.
L’azienda leader nella tecnologia m-RNA è balzata agli onori della cronaca non tanto perché debutta per la prima volta nel mercato dei farmaci, ma proprio per aver sviluppato e sponsorizzato questa tecnologia per il suo uso in un vaccino innovativo.

Ma vediamo i punti salienti sui vaccini genetici cioè a RNA messaggero o che sfruttano l’adenovirus come vettore del gene di interesse.

Sono mai stati autorizzati e utilizzati vaccini genetici per combattere virus?

No. E’ la prima volta in assoluto che questa tecnologia viene utilizzata nell’uomo. Il vaccino che utilizza in particolare l’RNA messaggero usa il materiale genetico estratto dal virus SARS-CoV-2 (causa della Covid 19) affinché le nostre cellule lo leggano per sintetizzare esclusivamente le proteine spike.
Tali proteine, normalmente incastonate come protuberanze (spikes) sul guscio del virus (rendendolo simile ad una corona), permettono la sua interazione con i recettori cellulari (ACE2) infettando l’organismo.
Con la metodologia a mRNA quindi non c’è assolutamente pericolo di contrarre infezione con l’iniezione di vaccino a mRNA. Il nostro corpo, riconoscendo poi come estranee le proteine spike sintetizzate dalle nostre cellule, si difende producendo gli anticorpi neutralizzanti: questi quindi sono già presenti e pronti ad attaccare il virus nella sua interezza se ci infettiamo. Non è tuttavia ancora chiaro se le proteine selezionate dalle aziende per il vaccino siano le più capaci a prevenire l’infezione e quanto duri l’immunità.

I vaccini genetici sono efficaci e creano una forte risposta immunitaria. Ciò vuol dire che diminuiscono la mortalità nel caso di infezione Covid 19 e peggioramento della malattia? Vuol dire che si può interrompere la catena di trasmissione del virus ?

No. Va adeguatamente chiarito che gli studi clinici eseguiti da Moderna, Pfizer (a m-RNA) e AstraZeneca (a adenovirus) hanno lo scopo di chiarire se il vaccino funzioni per l’esito clinico di interesse primario previsto (primary clinical endpoint), cioè l’efficacia nel prevenire la malattia con sintomi lievi confermata con analisi di laboratorio.
In studi clinici per loro natura così brevi e che “allargano” la platea dei malati anche a chi ha sintomi blandi come tosse e gola infiammata, febbre o dolori muscolari, è chiaro che diventa più semplice concludere rapidamente un clinical trial anche con migliaia di partecipanti. Si conclude dunque che il vaccino è davvero efficace nel prevenire l’insorgenza di sintomi lievi, ma non si dimostra nulla di statisticamente rilevante per i casi più gravi, anche per la bassa incidenza di pazienti ospedalizzati in studi clinici che possono pur raggiungere 30000 soggetti.
Non sussiste abbastanza statistical power (potenza statistica), rispettando tale criterio.
Ovviamente negli studi clinici per la brevità della durata non è stato nemmeno previsto il monitoraggio della capacità del vaccino a bloccare la trasmissione.

I vaccini genetici presentano degli effetti indesiderati? Ci sono anche effetti indesiderati a lungo termine o ignoti?

Si. Come per ogni farmaco che presenta sostanze esogene il corpo può rispondere con delle reazioni avverse che per i vaccini in questione sono tipicamente blande e cioè arrossamento nel punto di iniezione, dolori muscolari, mal di testa, febbre etc.
Sono state riportate anche reazioni avverse gravi quali la mielite trasversa che è un’infiammazione al sistema nervoso spinale in gran parte associata a disordini autoimmuni del sistema nervoso centrale.
Tale evento ha reso necessaria la sospensione temporaneamente dello studio clinico AstraZeneca (vaccino basato sull’adenovirus).
E’ noto che la FDA ha chiesto campioni di sangue e tessuto di questo paziente inglese per capire se tale patologia fosse stata causata dalla risposta anticorpale al vaccino. Non è noto se la richiesta sia stata finalizzata ed esaudita.

Va senz’altro sottolineato che le proteine spike comprendono pure proteine necessarie per la formazione della placenta nei mammiferi. Sussiste quindi il rischio teorico ma plausibile che il vaccino proprio perché stimola la produzione di anticorpi neutralizzanti delle proteine spike (e non solo queste) possa rendere sterili le donne.

Esiste infine la possibilità che si manifesti un potenziamento della malattia detta potenziamento anticorpo-dipendente (antibody-dependent enhancement, ADE) che si presenta quando vengono sintetizzati dall’uomo anticorpi non-neutralizzanti.
In questo modo il virus, debolmente legato all’anticorpo, è ancora capace di infettare e migliora addirittura il suo assorbimento nell’organismo facilitando così la propria replicazione. In pratica SARS-CoV-2 sfrutta paradossalmente lo stesso anticorpo (un difensore nato poco efficace) per completare comunque il suo percorso distruttivo.

Vorremmo che al più presto parta una campagna di informazione autentica che ci spieghi obiettivamente i benefici e i rischi per fare una scelta autonoma e consapevole.
Come cittadini scientificamente mediamente acculturati sarebbe auspicabile conoscere da fonti autorevoli i potenziali effetti indesiderati a lungo termine e non perché non plausibili, ma solo perché evidentemente non è stato possibile esaminarli ancora.
I vaccini genetici rappresentano una novità assoluta e un fenomenale quanto indiscusso strumento terapeutico di cui conosciamo le grandi potenzialità ma non tutti gli aspetti.

Le campagne di persuasione non sono necessarie.
Gli incantamenti infatti tentano maldestramente a trasformarci in rigide statue, cristallizzate nell’atto di proferir parola o lamento, senza tuttavia sapere che questo era lo stratagemma usato dai più abili scultori per rendere più vivi dei vivi i volti scalpellati nella pietra.
Animato ed emozionante è infatti il marmoreo viso di Dafne, gemente e con la bocca aperta che rapita da Apollo si trasforma in δάφνη (alloro) nella meravigliosa scultura, eternamente vivida, di Gian Lorenzo Bernini.

Ma purtroppo (e per fortuna) non vediamo nemmeno sfiorata la sua arte nel mestiere (della persuasione) nella nostra classe dirigente.