Il futuro del porno è molto più porno

Il magazine domenicale del Times di Londra ha pubblicato un lungo servizio sul futuro del porno, esplorandone tecnologie, consumi, produzione, aspetti psicologici. Ne proponiamo un estratto.

Non è ancora mezzogiorno e ho appena avuto un threesome con una coppia di giovani donne. La bionda e la brunetta avevano urtato la mia auto e volevano risarcirmi. L’incontro è stato pieno di novità: l’età delle donne; la loro voluttà; gli angoli di osservazione; la disinibita varietà della loro pratica sessuale (schiaffi sul culo per preliminari!). Particolarmente insolito mi è parso l’apprezzamento dei miei sforzi sessuali sedentari. 

L’esperienza è iniziata acquistando su Amazon un paio di occhiali 3D a circa 20 sterline. L’accesso più economico alla Virtual Reality, ma si possono spendere £400 per un visore Oculus.  

Su Badoink ho l’imbarazzo della scelta in una galleria di modelle che giocano con i loro capelli e seni. Scarico “Natalie Knight e Serena Santos Gash Cam”. 

Dopo vari tentativi e molte false partenze, sono finalmente accolto dalla versione 3D di Natalie e Serena. Ispeziono la loro camera da letto, la loro biancheria intima e altro di cui normalmente non sarebbe il caso occuparsi. Muovo la testa. I loro seni sembrano seguirmi nella stanza. 

Roba calda. Voglio dire, letteralmente calda. Dopo 20 minuti con la testa intrappolata in una benda gommosa, sembra di essere in una sauna. Anche il mio telefono si è surriscaldato. Sudato e agitato, sono riportato alla realtà da un severo messaggio che mi avvisa di aver consumato 5GB. La masturbazione non è mai stata così complicata. 

Eppure la realtà virtuale è senza dubbio il futuro della pornografia, insieme a tutto il resto che la tecnologia digitale sta rendendo possibile: ologramma porno, VR webcam porno; porno alieno; cosplay porno; revenge porn; porno amatoriale; touchy-feely e “whisper” porno.  

Alcuni temono che tutta questa tecnologia renderà il vero sesso non solo soft ma anche obsoleto, facendo estinguere le relazioni sentimentali.  

Il romanziere Martin Amis ha osservato che la pornografia è un affare triste per tutti. Devo dire che non c’era tristezza quando ho parlato con i cervelli di Badoink. Il responsabile di prodotto Xavi Clos, 38anni, aperto, amichevole, di bell’aspetto, non si adatta alla mia immagine di pornografo. 

Quanto è grande il porno VR? Ci sono pochi dati. “Ma tenga presente che su Pornhub porno in realtà virtuale è una delle chiavi di ricerca più frequenti”. 

I clienti di Badoink cercano più storia e provocazione che non rapporti sessuali.  

Le scene sono sempre girate da un punto di vista maschile. Si tiene conto della struttura del corpo dei clienti. “Abbiamo dovuto smettere di lavorare con attori troppo tatuati perché la gente non riusciva a identificarsi”. 

Cosa posso guardare? “Ci sono scene perverse, dove usiamo il bondage. La recitazione è di proposito concentrata sulla parte superiore. La violenza non è qualcosa che potremmo nemmeno pensare di fare”. 

Chiedo se i clienti sono dipendenti dal loro servizio. Clos inizialmente dice, “si”, ma poi precisa “solo nel modo in cui si è dipendenti da Netflix”. Si potrebbe guardare Netflix ogni sera, osservo, ma non guardare porno VR ogni notte a meno di non essere dipendenti. “Se fossi single, perché no?” Clos risponde con un che di perplessità. 

Il mondo non ha mai sperimentato nulla di simile allo tsunami del porno generato da Internet. La sua scala è impossibile da quantificare. Le stime dei ricavi in America variano pazzescamente da 6 a 97 miliardi di dollari. 

Stephen Blumenthal, psicologo alla Portman Clinic di Londra, riferisce di un drammatico aumento dei casi di persone “sopraffatte dalla dipendenza sessuale seguita allo sviluppo del web degli anni 2000 e alla diffusione degli smartphone dal 2010”. 

Nel 2007 è nato Pornhub. Ora è il decimo sito web più popolare al mondo con 39 miliardi di ricerche annue. Il suo modello di business richiede di indurre le persone a cliccare su siti a pagamento, e questi siti devono offrire qualcosa che vale la pena pagare. Molti puntano dull’eccentrico/perverso. Alcuni di essi possono includere stupro o pedofilia e proporre donne vittime di traffico sessuale, trattate senza la cura e la professionalità delle modelle di Badoink (pagate fino a $ 1.000 a video).  

L’anno scorso la ricerca più frequente è stata “amatoriale“. Sembra, insomma, che le persone siano alla ricerca di rappresentazioni più realistiche di sesso. O forse nei momenti difficili la gente fa qualsiasi cosa per guadagnare un dollaro. 

Si stima che a livello globale ci siano 500.000 lavoratori del sesso online che guadagnano da 5.000 a 200.000 dollari l’anno. 

Anche le persone “reali”, tuttavia, non possono fornire esperienze sessuali pelle su pelle su Internet e i tecnici del porno futuro lo sanno. La loro sfida per farcelo dimenticare è la realtà virtuale porno.  

Dreamcam è specializzata in “sessioni private interattive peer-to-peer con comunicazioni vocali in tempo reale”. La natura di queste sessioni private è spiegata dalla foto di un uomo con occhiali VR seduto in poltrona mentre parla con una brunetta in reggiseno, sdraiata.  

Stan Gearson, Ceo di Dreamcam, ha notato che i clienti non solo si comportano meglio quando pensano di essere nella stessa stanza dei modelli, ma cominciano a trattarli come persone. Alcuni hanno trascorso più di sei ore in una singola sessione.  

Ela Darling realizzava realtà virtuale porno già nel 2014 ed è stata la prima “ragazza porno olografica”. Le ho chiesto se avesse mai ha raggiunto una vera intimità con i clienti? “Vogliono vedere qualcosa di sexy, ma alla fine cercano chi li riconosca come persone. Alcuni sono disposti a pagare 5-10 dollari al minuto solo per parlare”. 

Anna Lee, presidente di Hologirls, afferma che in cima a ogni lista di desideri c’è: “Dammi una ragazza. Fammi credere che mi vuole. Falla guardare me. Falla essere intima con me”. 

Nuovi dispositivi sono capaci di rendere l’esperienza virtuale sempre più reale. Kiiroo, per esempio, vende genitali digitali maschili e femminili controllabili da remoto dal partner assente. Darling sta progettando una stanza privata in VR dove poter incontrare qualcuno dall’altra parte del mondo e “toccarlo attraverso dispositivi”.  

Poi ci sono le donne robot: Solana, accessoriata con diverse facce e una varietà di parrucche, Harmony che può raggiungere l’orgasmo e la vecchia Roxxxy. 

Osé è un sex-toy hands free progettato per portare le donne a un “orgasmo miscelato”, il migliore di tutti gli orgasmi femminili.  

Oggi abbiamo irrevocabilmente accettato la pornografia. Milioni e milioni di persone vi accedono regolarmente senza imbarazzo. 

Il futuro del porno, dunque, non è il porno. È più porno. Molto, molto più porno.