“A night at the Opera”: l’album dei record compie 45 anni

Uscito nel Regno Unito il 21 novembre del 1975, A Night at the Opera è il quarto album dei Queen e oggi, a 3 giorni dal ventinovesimo anniversario della morte di Freddie Mercury – avvenuta il 24 novembre 1991 –  compie 45 anni. 

È stato composto in sole tre settimane, durante le quali la band si è isolata in una casa della contea dell’Herefordshire, e poi registrato in quattro mesi, in ben sette diversi studi di registrazione.

Per il quartetto, composto da Freddie Mercury (nato Farrokh Bulsara), Brian May, Roger Taylor e John Deacon, è stato l’album della svolta. Per la situazione economica in cui si trovavano si sono giocati il tutto per tutto, sperimentando con svariati generi musicali. Dall’opera, passando per il folk, il jazz, fino ad arrivare alla splendida reinterpretazione in chiave rock dell’inno nazionale inglese, che da quel momento ha chiuso praticamente ogni concerto. 

«Puntavamo al massimo, non ci saremmo accontentati di niente di meno».(Freddie Mercury)

Il titolo riprende, come l’album successivo – A Day at the Races – il titolo di un film del fratelli Marx, e la copertina, ideata dal leader della band, è ispirata allo stemma reale del Regno Unito: sfondo bianco, al centro il logo del gruppo, una Q attorno alla quale sono posizionati i segni zodiacali dei componenti. Ciascuno di loro ha scritto almeno uno dei 12 brani che compongono l’album: cinque per la voce del gruppo, quattro per May il chitarrista, uno per Taylor il batterista e uno, il suo primo, per bassista Deacon. Il dodicesimo è appunto God Save the Queen in versione rock. 

Due settimane dopo la pubblicazione in Gran Bretagna il 2 dicembre 1975 è stato pubblicato dalla Elektra Records negli Stati Uniti. Tra il 1975 e il 1976 è stato promosso dalla band con un tour mondiale che li ha portati nel Regno Unito, in America, in Australia e in Giappone, dove è capitato che abbiano dovuto fare due esibizioni al giorno, una nel pomeriggio e una replica la sera.

Il concerto del 24 dicembre all’Hammersmith Odeon di Londra, registrato dalla BBC, è diventato l’album A Night a the Odeon. Pubblicato nel 2015, viene considerato uno dei loro migliori concerti di sempre. 

A night at the Opera fu il primo disco dei Queen a essere certificato disco di platino. Ne furono vendute più di 250.000 copie, è stato inserito tra i 500 migliori album del secolo dalla rivista Rolling Stone ed è compreso all’interno del volume 101 Albums You Must Hear Before You Die. Rimase all’interno delle classifiche americane per 56 settimane consecutive (ovvero 14 mesi!)

La maggior parte dei record collegati a questo album, tuttavia, appartengono a Bohemian Rhapsody, uno dei brani più conosciuti della band inglese; chi non ha mai immaginato se stesso al posto di Freddie Mercury al piano che incrocia le mani sulla tastiera intonando «Mama, just killed a man…».

Bohemian Rhapsody è stata interamente composta dal frontman del gruppo, e fino alla versione finale della registrazione non è stato chiaro a nessuno come sarebbe stata, tanto che veniva chiamata Fred’s thing (la cosa di Fred). Il processo di incisione è durato ben 3 settimane e in alcuni punti ci sono state addirittura 180 sovraincisioni vocali; il risultato finale è un brano che contiene molti stili musicali, privo di ritornello, lungo quasi sei minuti che il produttore aveva definito invendibile come singolo. Invece è stato primo nella classifica inglese per nove settimane nell’anno in cui uscì e poi nuovamente nel 1992 per cinque settimane dopo la morte di Freddie. 

Fino al 2005 la canzone è stata il terzo singolo più venduto in Gran Bretagna e dopo l’uscita dell’omonimo lungometraggio – vincitore di quattro premi Oscar tra cui miglior attore per Rami Malek, nei panni del leader dei Queen – nel 2018 è diventata la canzone incisa nel XX secolo più ascoltata in streaming, con 2 miliardi di riproduzioni. 

Il 21 novembre del 2005 è stata pubblicata una riedizione del disco, chiamata 30th Anniversary Collector Edition, per celebrare appunto il trentesimo compleanno dell’album. Successivamente è stato pubblicato il DVD The Making of A Night at the Opera nel 2006, una raccolta di video che riportano le registrazioni e i lavori in corso della registrazione del capolavoro del Queen, con interviste ai componenti della band e ai produttori dell’album. 

È opinione comune che A Night at the Opera sia stato il disco che elevò i Queen dalla condizione di gruppo di successo in patria a quella di superstar a livello mondiale. Dopo la riedizione del 2005, chissà se e come festeggeranno tra 5 anni il cinquantesimo anniversario dell’album che li ha portati al successo mondiale i due componenti ancora attivi del quartetto originale, Brian May e Roger Taylor – John Deacon ha abbandonato le scene nel 1997 – che continuano a portare il giro per il mondo la loro musica, affidando i testi e la loro interpretazione ad Adam Lambert.